LIVIA

prosa

In una scena spoglia un’attrice ed un musicista raccontano di Livia, una “normale” maestra d’asilo, malinconica osservatrice critica di modelli comportamentali della cultura corrente ai quali però si adegua per non emarginarsi, che vive la sua normale quotidianità in attesa di un incontro che colori la sua vita.

Livia, è una persona fragile e questa fragilità è raccontata in modo apparentemente leggero, di forte impatto comico ma profondamente amaro, in una esasperata banalizzazione di vissuti dietro la quale si nasconde un animo poetico e disarmato. È uno spaccato degli anni 80, gli anni della crisi del femminismo, gli anni della mancata “liberazione della donna” (perlopiù tradotta in termini di liberazione sessuale), che hanno finito per creare nuovi stereotipi in una società rimasta inesorabilmente maschilista.

Uno spettacolo apparentemente lieve, in un linguaggio a volte esasperato, spesso sopra le righe, a nascondere la grande inadeguatezza e solitudine della protagonista: ma è il nostro mondo quello rappresentato, quello delle frasi fatte, dei modi di dire e dei comportamenti di massa, della paura di essere sbagliati, raccontati da una donna che cerca di omologarsi rimanendo però in una dimensione di continua inadeguatezza. La musica dal vivo affianca la parola e accompagna le canzoni che intersecano la narrazione e permettono a Livia di raccontare quasi con pudore il suo bisogno di poesia, di intimità e di amore.

di e con SILVIA PAOLI

musiche dal vivo di FRANCESCO CANAVESE

luci LUISA GIUSTI